“Le nuvole non sono sfere, le montagne non sono coni, le coste non sono cerchi, la corteccia dell’albero non è levigata, né un fulmine viaggia in linea retta.”
(cit. Benoìt Mandelbrot)
L’opera Light and Shadow_2017, appositamente realizzata per questa esposizione, è una evoluzione dei concetti fondamentali del progetto Mappe/Boundaries realizzato da Filippo Piantanida.
Mantenendo la prospettiva aerea delle fotografie satellitari e il “metodo” delle ricomposizioni per frammenti temporalmente separati ma spazialmente contigui, Piantanida si interessa questa volta ai segni rilevati sulla terra dovuti alla presenza o al passaggio di acqua.
Interpretando l’acqua come fonte vitale primaria e come bene imprescindibile, l’artista si inoltra in una ricerca, metaforica oltre che visiva, che lo conduce ad immagini di retaggio ancestrale.
“clouds are not spheres, mountains are not cones, coasts are not circles, the bark of a tree is not smooth and no lightning moves in a straight line”
(Benoit Mandelbrot)
The work Light and Shadow_2017, specially created for this exhibition, stems from the basic concepts on which Filippo Piantanida’s Maps/Boundaries are based.
Keeping the aerial perspective of satellite photography and the “method” by which fragments, separate in time but next to one another in space, are reassembled, F. Piantanida is at present interested in the traces of still or flowing water, detectable on the earth.
As he sees water as a major source of life and a pretious asset, the artist gets involved in a both metaphoric and visual research leading to images that appear to stemm from an ancestral heritage.